divertiamoci con il package!

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package = emozione!

L’imballaggio per definizione è il composto di materiali di qualsiasi natura che sia adibito a contenere e proteggere materie prime o prodotti finiti, consentendo la manipolazione, il trasporto e preservazione fino a destinazione, cioè fino all’utilizzatore. L’imballaggio deve rispettare una serie di obiettivi come proteggere la merce, evitare furti, essere economico e rispettare un equilibrio prestazione/costo sia dal punto di vista del materiale impiegato che del tempo impiegato a realizzarlo. Dal punto di vista ecologico è importante che per gli imballaggi vengano utilizzati materiali facilmente riciclabili, ecosostenibili e nella minor quantità possibile. L’imballo alimentare nello specifico deve rispettare le normative che regolano contatto e non deve rilasciare sostanze tossiche o pericolose soprattutto se a contatto con un alimento caldo o lipofilo, cioè in cui si possono sciogliere grasse. E’ molto diffuso il termine inglese ‘package’ (mi piace molto) che assume un’accezione più ampia, riferendosi non solo al materiale dell’involucro, ma tiene conto anche degli aspetti riguardanti il suo lato estetico.

In effetti, aggiungere un tocco creativo e di gusto personale a una semplice confezione, sacchetto, vaso in vetro o scatola che sia, regala un’ emozione, quindi una differenza.

Parigi e Londra mi hanno regalato suggerimenti ‘dolci e salati’, un po’ perché i francesi hanno charme in generale e certamente non potevano non averlo per la cucina; gli inglesi perché hanno questo senso di andare sempre contro corrente e sapere esaltare idee nuove senza timore di giudizio alcuno e qui le idee brulicano parecchio.

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Mi piace rapire idee per confezionare qualsiasi cosa esca dalla cucina di Mirtilli a Colazione: vasetti di vetro, nuovi o meglio se riciclati, sacchetti di carta bianca o avana o trasparenti, cartoncini a ondine, contenitori di vario genere, trasparenti o di latta, per il food take-away o per servirlo in tavola, flaconi, campane di vetro, tubi, scatole…davvero divertente, e chissà quanti avrei potuto ancora trovarne! Per non parlare poi delle etichette, altro aspetto che mi sento di dire fa la differenza. Il loro contenuto deve essere esaustivo e affidabile, per me rigorosamente senza latte anche per il sapone!, seguito dal layout che deve saper conquistare il lato emotivo.

Il confronto con culture diverse ti fa cogliere nuovi punti di vista, così vi racconto un paio di package incontrati camminando per Parigi che mi hanno emozionato.

Un vasetto di vetro di piccole dimensioni con chiusura ermetica in metallo per servire paté, salse o maionese veg, da servire con un cucchiaino colorato o vintage, su un vassoio di ardesia e crostini di pane appena tostati.

Un contenitore trasparente, a occhio 500 ml di capienza, per servire come fosse un piatto unico, un insieme di ingredienti freschi scelti al banco della brasserie. Alla base un cereale come riso integrale basmati, quinoa o cous cous, e a salire verdure cotte e crude. Da condire con olio di oliva extravergine o salsina veg preparata da voi. Il tocco finale, un pezzo di baguette appoggiata al tappo di chiusura. Non è fantastico? Noi potremmo mettere la michetta anche se opterei per due fette di pane integrale a lievitazione naturale. E così lo porti via, take away e buon appetito!